Basilico, Gabriele

Gabriele Basilico è probabilmente il fotografo di paesaggi urbani più conosciuto al mondo.  All’inizio della sua carriera si dedica all’ indagine sociale. A cavallo fra gli anni ‘70 ed ‘80 l’influenza dei suoi studi in architettura si fa progressivamente spazio nella sua fotografia. Nel 1982 presenta il suo primo successo internazionale, Milano. Ritratti di fabbriche.  Nel 1991 prende parte a un importante progetto sulla città’ di Beirut, che stava uscendo, devastata, da 15 anni di guerra civile.  Fra le rovine si muovono sei fotografi, incaricati d'imprimere nella memoria la devastazione creata dal conflitto libanese: Oltre a Basilico ci sono René Burri, Robert Frank, Joseph Koudelka, Raymond Depardon e Fouad Elkoury. Le fotografie scattate a Beirut segnano la sua definitiva consacrazione internazionale. Da quel momento fin alla fine della sua carriera, Basilico realizza reportage su diverse città e territori, in ordine sparso: Berlino, Rio de Janeiro, Shangai, Istanbul, la Silicon Valley, Roma, le valli del Trentino, Mosca. Ha pubblicato oltre sessanta libri fotografici personali, ricevuto numerosi premi internazionali e le sue fotografie sono state esposte in tutto il mondo.

L’Archivio Storico di Fondazione Fiera Milano conserva due serie distinte del grande fotografo milanese:
- 51 stampe b/n, 103 diapositive e 35 fogli di provini a contatto timbrati Gabriele Basilico. Sono immagini che dialogano con il lavoro di Gianni Berengo Gardin, realizzate per un reportage sulla Campionaria del 1985 dal quale è stato tratto il volume dal titolo “La grande Fiera, 1985”.
- 83 stampe b/n (formati diversi) realizzate da Gabriele Basilico nel 1995 per un saggio di Massimo Negri sull'archeologia industriale del quartiere Fiera, all'interno della mostra Arte a Milano 1906 - 1929, tenutasi nel padiglione 35 della Fiera di Milano e aperta al pubblico dal 24 novembre 1995 al 7 gennaio 1996. 

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